Microswitch o sersore ottico

Buonpomeriggio a tutti, vorrei un consiglio:

sto costruendo una piccola macchina che carica automaticamente le ogive in una pressa per caricare cartucce da poligono.

Praticamente funziona con un motore da 12v ad altacoppia con soli 6,5rpm.

le ogive cadono in un tubo che le porta nella presa. Per evitare di bloccare tutto, devo utilizzare un microswitch per interrompere la corrente al motore nel momento in cui il tubo è pieno.

Eventualmente al posto dello switch volevo utilizzare tipo una fotocellula piccola. secondo voi è fattibile?giustamente la fotocellula eccita un relè che interrompe la corrente.

lo switch agisce direttamente da interruttore invece.

Cosa mi consigliate?

un saluto e grazie

Anche se preferivo darti questo consiglio per una applicazione diversa, potrebbe valere come regola.
La scelta del tipo di sensore deve essere adeguata alla affidabilità che deve avere il dispositivo e alla sua longevità.
Nel tuo caso, ti Sconsiglio sia il microinterruttore che il sensore ottico.
Il primo vincolato ad una aspettativa di vita limitata da un max numero di commutazioni, probabilmente ridotta dalle notevoli sollecitazioni meccaniche, il secondo sottoposto a depositi di polveri che ne renderebbe necessaria una periodica pulizia di manutenzione.
Trovo invece particolarmente adatto il sensore di prossimità induttivo, disponibile sia nelle versioni NO/NC, sia nelle versioni open-collector, npn o pnp. Questo sensore, pur funzionando a distanza ridotta (da 1 a 4 mm), non determina nessun contatto o attrito con i pezzi da controllare, a correnti di azionamento bassissime, quindo, con affidabilità e aspettativa di vita, notevolissime.
Molti hanno un formato tipo barra filettata, da 6 a 14 mm MA, ma puoi trovarne anche di altre forme.
Sul mercato cinese troverai ampia scelta e prezzi abbordabili.
I sensori ... più sensibili, sono quelli con l'ultimo tratto (quello esposto verso l'oggetto da controllare) libero dalla barra filettata. Quelli tutta-filettatura sono meno sensibili (attivazione minima a 1 mmm), ma più direttivi.
L'unico "inconveniente" del sensore di prossimità, è che richiede una alimentazione in continua, generalmente da 3 a 36VDC.

tipo una cosa del genere?

it.rs-online.com/web/p/products/7018253/...4IqqLXMAAaArGD8P8HAQ

ma ha bisogno di un relè oppure fa tutto da solo?giustamente rileva i metalli ma se le ogive fossero ceramizzate?cioè ricoperte da uno strato di epossidica?funzionerebbe uguale?

Ti ringrazio per la disponibilità

Il sensore che hai evidenziato può comandare direttamente (senza relè) solo piccoli carichi in corrente continua, con corrente massima di 0,2 Ampere e tensione CONTINUA che sceglierai da 10 a 30 Volt DC.
Ma per carichi induttivi, o per tensioni alternate, o per correnti maggiori, devi interporre un relè.
La ceramica si dovrebbe comportare come materiale paramagnetico, quasi come l'aria, pertanto, la ceramica interposta, aumenterà la distanza di rilevamento come fosse aria. Tu sceglierai il DIAMETRO del sensore, in funzione della distanza massima, a cui si possa trovare l'interno metallico. Il diametro del sensore determina la distanza minima di rilevamento in modo esponenziale. La tabella è nel link che mi hai inviato.
Il tuo sensore è pnp. Insieme al sensore riceverai le indicazioni del collegamento.
Per ultimo, per motivi di sicurezza di isolamento, ti sconsiglio vivamente di alimentare il carico direttamente con la rete a 230V, anche se con relè di interfaccia. Anche se potresti ricorrere ad un apposito trasformatore di isolamento, o ad una accurata messa a terra delle parti metalliche, la presenza di sostanze esplosive consiglia una alimentazione dei carichi più appropriata

Devo trovare un sensore che lavori leggermente più basso tra i 9 ed i 12v anche più. sicuramente più sensibile perchè utilizzo sia ogive full metal jacket che sono ricoperte e sia in piombo ricoperte da un sottile strato di epossidica...bisogna vedere se legge il piombo.